Miracoli dal cielo

Il serbatoio dell’Audi A 3 .

nel Luglio del 2006 subii un attentato incendiario , si venne a scoprire poi, che uno squilibrato si era convinto che io ero il responsabile del suo licenziamento decidendo di bruciarmi la macchina.

Erano circa le 23 ed , essendo una serata abbastanza calorosa, avevo la finestra aperta, che dava sul cortile dove abitualmente parcheggiavo la mia auto. Ero tranquillo intento a guardare un programma in Tv quando sentii fuori una brusca frenata di un motorino seguito da un rumore strano, che solo dopo capii che era stata la vampata di accensione della benzina. Li per li però non ci feci caso, ma poco dopo cominciai a sentire un forte odore di bruciato e quindi mi affaccia alla finestra . Rimasi impietrito mentre vedevo la parte posteriore destra della mia auto, in preda alle fiamme. Mi infilai subito i pantaloni e scesi in giardino per attaccare la gomma al rubinetto dell’acqua e la buttai nel cortile per poi cercare di spegnere l’incendio. Fu un azione irresponsabile ma era dettata dall’istinto. Le fiamme stavano già salendo sulla fiancata destra posteriore della mia Audi A3, proprio all’altezza dell’imbocco ove va inserita la pompa per fare rifornimento. Cominciai a buttare acqua, ero emozionatissimo con il cuore in gola e piano piano riuscii a spegnere le fiamme.

Mi stavo appena rilassando quando sentii le sirene dei Vigili del fuoco arrivare. Erano stati chiamati , lo scoprirono i carabinieri durante le indagini, dallo stesso piromane psicolabile da un telefono pubblico poco distante da casa mia. Quando se ne andarono cominciai, solo allora, a preoccuparmi ed a analizzare la gravità del gesto subito. Quella notte la passai a pensare chi potesse odiarmi a tal punto da rischiare un azione del genere. Mi facevo domande ma non trovavo risposte. La mattina seguente , dopo essere andato a sporgere denuncia, mi recai dal mio amico carrozziere per spiegargli quanto successo. Il giorno dopo venne a ritirare l’auto facendomi una stima approssimativa dei danni. Due giorni dopo lo andai a trovare e cosa mi disse mi lascio senza parole.

“Caro amico sei stato oggetto di un vero miracolo ” mi disse e rimasi intento ad ascoltare. Mi spiegò che l’attentatore aveva lanciato la benzina, dandogli poi fuoco, proprio nel punto ove sotto vi era posizionato il serbatoio, dimostrando la seria intenzione e capacità di far esplodere l’auto in tempi brevi, considerato che proprio in quel punto vi era posizionato il serbatoio e che, una volta bucato dal calore, essendo di plastica, avrebbe fatto uscire la benzina dal suo interno facendo esplodere la macchina di colpo.

“Ho corso allora un bel rischio , fosse andata così sarei morto bruciato visto che ero vicinissimo intento a spegnere l’auto. ” dissi al mio amico. ” Certo proprio così, ma la cosa miracolosa è proprio questa , il serbatoio aveva un buco largo 10 cm ” , facendomelo vedere, ” e la benzina pur fuoriuscendo , non è esplosa. Vai pure ad accendere un cero perché io non so darti altra spiegazione “.

Le mie esperienze